Autorizzazioni app: quali servono davvero?

Lo sappiamo bene: ogni volta che installiamo nuove app sul nostro smartphone ci vengono richieste una serie di autorizzazioni allo scopo di far funzionare l’app. Queste autorizzazioni app servono ad accedere ad alcune funzioni specifiche dello smartphone: dalla videocamera al microfono ai messaggi di testo fino ai servizi di localizzazione. Alcune di queste autorizzazioni sono evidentemente necessarie: come potrebbe WhatsApp inviare messaggi ai nostri contatti senza l’accesso alla rubrica? Allo stesso tempo però un’app sveglia che chiede accesso alla rubrica fa venire immediatamente il sospetto che non sia completamente sicura per i nostri dati personali
Le autorizzazioni app per tutelare i dati
Nel corso degli anni, con le varie versioni di Android, Google ha preteso e imposto ai vari sviluppatori regole più severe per quanto riguarda l’accesso alle varie funzioni, ma i ricercatori dell’Università di Oxford hanno scoperto che ancora, nel Play Store esistono moltissime app che analizzano e tracciano dati attraverso il loro uso sul nostro smartphone. Il 90% della app invia i dati a Google, a scopo di profilazione pubblicitaria, mentre alcune inviano dati (a volte sensibili) ad aziende terze.
Allo stesso tempo, noi utenti temiamo il tracciamento dei nostri dati – soprattutto ora, con le introduzioni delle app anti-Covid – ma non sempre ci rendiamo conto che questi dati vengono già estrapolati dai nostri devices. Un recente sondaggio di ExpressVPN condotto su base americana ha dimostrato come l’88% degli intervistati ritiene che l’estesa tracciabilità dei contatti e i volumi di dati personali diffusi potrebbero finirei in mano a terzi, non sempre marketer affidabili.
Come prevenire questa diffusione di dati?
La prima cosa è conoscere le app e le autorizzazioni che concediamo. Per questo è importante leggere sempre le caratteristiche tecniche della app che installiamo e capire quali e come funzionano le autorizzazioni. Tra queste infatti ne esistono di più pericolose, ovvero, possono causare delle fughe di dati personali. Tra queste troviamo:
- Calendario: se conservate i vostri impegni e riunioni sul calendario dello smartphone una app con accesso ad esso potrà condividere le vostre abitudini e anche contatti registrati negli eventi.
- Fotocamera: app-malware con accesso alla fotocamera possono registrare e usare le foto a piacimento.
- Contatti: accedere a tutti i numeri in rubrica (molto spesso finiscono in liste per call center)
- Posizione: ogni nostra posizione viene tracciata e monitorata, sia in casa sia fuori.
- Microfono: registra audio e conversazioni
- SMS e Telefono: queste due autorizzazioni possono accedere a messaggi e chiamate effettuate
- Archiviazione: accesso ai file del telefono
Naturalmente molte di queste sono funzionali all’uso delle app, come riportato prima per WhatsApp. Mentre molte altre non sono necessarie ed è meglio evitarle. Per tutelare dunque la nostra privacy e i nostri dati personali è necessario seguire qualche semplice consiglio per usare le app e la tecnologia senza preoccuparci:
- Installate antivirus e filtri anti phishing anche su mobile
- Usate degli adblocker
- Fate attenzione ai siti e ai link di download: assicuratevi sempre che siano affidabili
- Leggete sempre recensioni e caratteristiche tecniche delle app e dei software
- Usate una VPN se vi connettete con una rete WiFi pubblica
- Visitate sempre la pagina/impostazioni della privacy di ogni app
- Tenete aggiornate le app principali per evitare falle di sicurezza
Sono pochi e semplici consigli ma vi aiuteranno a tenere lontani i pericoli informatici anche su mobile.