Creare un NAS con Raspberry
Tanto in uso domestico quando in ambito lavorativo risulta assai utile avere dei sistemi di memorizzazione che fungano quasi da magazzino o deposito, così da poter accumulare e gestire svariati tipi di dati. Un’interessante soluzione in tal senso è costituita dal cosiddetto NAS, acronimo per Network Attached Storage, ovvero, come recita la specifica pagina di Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Network_Attached_Storage) un “dispositivo collegato alla rete la cui funzione è quella di consentire agli utenti di accedere e condividere una memoria di massa, in pratica costituita da uno o più dischi rigidi, all’interno della propria rete o dall’esterno”; da sottolineare è la presenza della connessione alla rete: in tal modo è possibile, con le corrette impostazioni, far accedere diversi utenti, purché, ovviamente, essi siano collegati alla medesima rete.
Come si può facilmente immaginare, vi sono diverse possibilità per dotarsi di un sistema del genere, così per poterlo implementare all’interno di diverse realtà. Non è forse così noto, tuttavia, che uno storage di questo tipo può essere impostato anche sui mini PC Raspberry, che nel corso degli ultimi anni vengono sempre più utilizzati per le loro molteplici, poliedriche possibilità.
L’azienda Valeprog ha messo a disposizione una guida per configurare un Raspberry a tal fine; noi qui la riproponiamo nei punti salienti.
Un mucchio di lamponi dentro a una finestra (Configurazione NAS Raspberry-Windows)
Per prima cosa è necessario formattare il supporto esterno scelto come memoria di archiviazione (una chiave USB, oppure un Hard disk esterno o altro) nel formato “ext4” in modo da farlo “comunicare” col sistema operativo Raspbian – della famiglia Linux – installato sui mini PC col logo del lampone. Per questa operazione è possibile affidarsi a dei software scaricabili online anche gratuitamente.
Sul Raspberry andrà quindi installato un pacchetto di strumenti per la condivisone tra reti “Windows-Linux” chiamato “Samba”. È possibile effettuare quest’operazione, aprendo il prompt dei comandi e digitando (senza virgolette) “sudo apt-get install samba samba-common-bin”; bisognerà quindi attendere che l’operazione venga completata.
Toccherà poi passare alla configurazione: sempre dal prompt dei comandi occorrerà digitare il comando tra virgolette: “sudo nano /etc/samba/smb.conf”: si potranno (e si dovranno, per alcune di esse) effettuare una serie di modifiche, così da configurare correttamente la memoria di archiviazione: si rimanda al link sopra riportato per tutte le caratteristiche.
Si procederà poi a creare un account; ancora dal prompt dei comandi si deve digitare (Senza virgolette) “sudo smbpasswd -a pi”, quindi inserire due volte una password (tutto questo servirà per la configurazione col sistema Windows); è possibile, se si vuole, inserire più utenti.
Per concludere bisognerà rendere il percorso di condivisione completamente controllabile modificando le autorizzazioni: sul prompt dei comandi andrà digitato (senza virgolette) “sudo chmod -R 777 /PERCORSOCARTELLA”, sostituendo “PERCORSOCARTELLA” con le giuste istruzioni.
In ultima istanza bisognerà prendere nota dell’indirizzo del Raspberry: basta digitare ancora una volta nel prompt dei comandi senza virgolette “hostname -I”.
L’ultimo passaggio da effettuare è l’inserimento del percorso di rete su Windows. Occorrerà accedere alla schermata “Questo PC” (l’ex “Risorse del computer”), quindi cliccare in alto sulla scheda “Computer”, poi su “Connetti unità di rete”. Nella schermata che apparirà andrà inserito alla voce cartella – SENZA virgolette – “\\indirizzo ip raspberry\nome cartella condivisa”, laddove il nome della cartella è stato inserito nella configurazione di Samba.
Basterà poi confermare l’operazione e il NAS sarà stato creato.
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