Recupero dati: un po’ di informazioni da conoscere
Ogni volta che si fa riferimento al recupero dati, in genere si pensa subito a una procedura che prevede l’utilizzo di software online, in qualche caso gratuiti. Di frequente le persone hanno problemi o non sono a conoscenza di soluzioni per un problema e si mettono in cerca di risposte sul web, tra forum, blog e Google. Per quel che riguarda il recupero dati, però, non ha senso cercare su Internet soluzioni che si spera possano essere efficienti; anzi, in alcuni casi il tutto può risultare perfino pericoloso. Infatti in rete ci sono un sacco di soluzioni finalizzate al recupero dati che hanno il solo effetto di peggiorare il problema e renderlo più grave.
Che cos’è il recupero dati
Il recupero dati può essere considerato una vera e propria arte, per la quale c’è bisogno di un lungo periodo di apprendimento. Serve, in effetti, una lunga esperienza di tanti anni di lavoro, poiché ogni caso fa storia a sé. Stiamo parlando di un lavoro che presuppone il possesso di molteplici competenze in vari comparti del settore elettronico e di quello informatico. Non a caso è un ambito ristretto a poche aziende con un numero ridotto di figure in grado di operare realmente per il recupero dati. Insomma, ciò che si legge su Internet è da prendere con le pinze, a cominciare dai consigli di chi suggerisce di mettere un hard disk per 20 minuti in frigo in modo da farlo funzionare di nuovo.
Le procedure di recupero
È bene tenere conto del fatto che le procedure di recupero sono tutte diverse le une dalle altre. Sono numerose le fasi che costituiscono un iter di recupero; ciascuna di esse va effettuata con un approccio professionale e nel modo più diligente possibile, perché solo in questo modo si può essere certi che ci siano elevate probabilità di recupero dei dati. La fase di analisi di recupero dati, in particolare, è molto importante, anche se in troppi casi viene sottovalutata. Si tratta di una fase il cui obiettivo è quello di verificare il problema del disco rigido danneggiato, per non correre il pericolo di mettere in atto delle procedure non corrette o non adeguate, in grado di produrre altri danni.
Come avviare il recupero di dati
Una volta completata la fase di analisi, si può cominciare il vero e proprio recupero dei dati. Dopo che il problema è stato valutato, gli ingegneri si servono degli strumenti e delle procedure che considerano più indicate per effettuare il recupero del Raid o del disco rigido. In tanti ritengono che tale procedura sia rapida e facile, ma non è proprio così; anzi, ciascuna attività di recupero dati ha bisogno di studio e di tempo. È un falso mito, poi, quello del recupero dati che può essere effettuato nel giro di appena 24 ore. Chiunque prometta il recupero dati in un solo giorno sta mentendo: 24 ore, infatti, è il tempo necessario per il primo supporto e l’analisi iniziale per la valutazione del problema. In genere, gli hard disk guasti hanno patito dei danni fisici, come uno smartphone rotto.
Gli hard disk rotti
Proprio come avviene con un veicolo o qualunque dispositivo elettronico, un disco rigido che ha subìto un danno fisico non può essere paragonato a un disco nuovo, anche se è stato riparato. Questo è un aspetto da non dimenticare nel momento in cui ci si imbatte in proposte di recupero dati da completare in sole 24 ore. Non è possibile garantire o proporre un recupero dati in un lasso di tempo così breve se il disco rigido non è stato analizzato e, di conseguenza, non si tiene conto delle problematiche che lo caratterizzano.
A chi rivolgersi
Nel caso in cui ci si trovi nella situazione di dover recuperare dei dati da un hard disk, per sé o per un cliente, non si può far altro che contattare una ditta specializzata come centrorecuperodatiroma.it con professionisti seri e affidabili. Solo un’azienda del settore, infatti, è in grado di garantire una riuscita ottimale per il recupero dei dati e al tempo stesso assicurare i più elevati standard di professionalità per ciò che concerne sia il recupero dei dati che in termini di privacy.
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